25.3.06

Non parlerò di sondaggi

In rispetto della norma che prevede il silenzio sui sondaggi nelle ultime due settimane di campagna elettorale, lo stesso sito del ministero su cui è stato pubblicata ( ? ) l' ultima fatica di Euromedia Research ( e di Alessandra Ghisleri ) è adesso oscurato e non consente l' accesso neanche agli archivi. ( per chi volesse una verifica )
Pertanto, anche io, attinendomi a tale norma, non potrò parlare dell' ultimo sondaggio presentato dal cavaliere. Non potrò dire, ad esempio, che questo sondaggio è stato presentato talmente in estremis, che, a causa della oscurazione del sito, tuttora non siamo in grado di verificare dati, metodologia e risultati ( poco male, visto l' attendibilità dei precedenti ). Non potrò esprimere commenti sul fatto che l' esito sembra dare in vantaggio la CdL ( e di questo non siamo stupiti) con un margine ridotto, a condizione che vadano a votare oltre l' 85 % degli aventi diritto, mentre vede in vantaggio l' Unione di quattro punti, al di sotto di tale percentuale ( in pratica il sondaggio ci dice che: oltre l' 85% gli unici ad andare a votare sarebbero elettori di centrodestra, ma siamo sicuri che anche questo piccolo paradosso è più che accettabile, dato il blasone della Ghisleri ). Non potrò ironizzare sul fatto che il Cavaliere abbia commentato i dati in suo possesso con una dichiarazione " Siamo in vantaggio e vinceremo" ( Che si riferisse alla partita del Milan ? ). Non potrò associare questa dichiarazione, al sempre più evidente nervosismo mostrato dal premier, anche nell' accogliere l' ultimo invito alla calma di Ciampi ( Se si comporta così, quando è convinto di essere in vantaggio, cosa farebbe nel caso perdesse? ). Non potrò neanche dispiacermi per il fatto che, all' ultimo minuto il cavaliere non è stato in grado di presentare un secondo sondaggio ( della PSB ), sembra a causa dell' allungamento dei tempi di elaborazione ( questo è soprprendente: per chi si ricordasse il misterioso crash dei computer dell' Istat nel momento di formulare i rilevamenti finanziari dell' anno scorso, poi rivelatisi errati, ed il ritardo elaborativo tuttora in corso nella presentazione del rendiconto trimestrale di cassa di ottobre 2005 da parte del Ministero delle Finanze, viene da chiedersi se oltre ai magistrati e ai giornalisti rossi, si debba aggiungere la nuova categoria dei Personal Computer Comunisti: PCC inquietante, no? ). In ogni caso, in osservanza alla norma, non potrò mai dire che, oggi, può considerarsi finita la stagione dei sondaggi commisionati dal Premier agli amici italiani e stranieri ( e questo non tanto perchè lo impone la legge appena entrata in vigore, quanto perchè gli amici che si occupano di sondaggi, sono rimasti davvero in pochi: la stessa Ghisleri è un' archeologa, i prossimi sondaggi dovranno essere affidati ad un cuoco o ad un domatore di leoni ).
Ecco, mi congedo, in base alla legge non potrei scrivere neanche questo post, perciò voi, se potete, non leggetelo.

15.3.06

Intervista doppia: blogger a confronto

Pietrangelo Buttafuoco ha anticipato il duello Berlusconi-Prodi con una dichiarazione : "l'obiettività mi annoia", ma siccome noi non abbiamo la fortuna di chiamarci Pietrangelo Buttafuoco, abbiamo deciso di rivolgerci a due blogger politicamente schierati, ma acuti, critici e obiettivi, per avere il loro parere sul faccia a faccia che si è svolto ieri sera. Con grande gentilezza e disponibilità hanno acconsentito alla nostra richiesta e non possiamo che dirci soddisfatti.

Ringraziamo Chris e Francesco per aver partecipato.


Qual è la vostra opinione sulle regole di questo confronto?

Chris: Bonvi. Grande fumettista bolognese degli anni 80.Passato nell'elite dei "superlativi" con la sua striscia "Sturmtruppen"parodia dell'esercito tedesco nella seconda guerra mondiale. Chi non se la ricorda?(se non ve la ricordate fate ammenda ed andate a comprarvi qualcosa in fumetteria subito) Fra i tanti personaggi di spicco delle sue striscie c'era il grande "Heinz il Galvanizzatoren". Personaggio bizzarro quanto divertente, Heinz tirava su il morale delle truppe tedesche in prima linea dando baionettate nel culo e dando fuoco con un lanciafiamme. Vedendo il confronto di ieri sera pensavo a quanto Heinz sarebbe stato utile per chi si sorbiva di L'amorfa visione del faccia a faccia BERLUSCONI vs PRODI. Indubbiamente sono stato profetico. Prodi sapeva che da un confronto del genere, ingessato, inscatolato e preconfenzionato avrebbe tarpato le ali al Berlusconi comunicatore. E così è stato. Lo studio sembrava la navetta spaziale di Star Trek tant'era anonima. Mi aspettavo Spock da un momento all'altro. Poi vedendo meglio Prodi mi sono detto che in fondo come "extraterrestre" bastava lui. Mimun in mezzo sembrava che stesse assistendo a una partita di tennis. Avrebbero potuto mettere degli orologi come quando si gioca a scacchi, piuttosto che vedere un moderatore così anonimo (per vie di queste regole scellerate). Almeno al DING dell'orologio che passava la parola, si sarebbe svegliato qualcuno. In panchina due giornalisti inesistenti come i loro giornali (tra l'altro tutti e due di sinistra) Sorgi e Napolitano.
Praticamente in questa atmosfera mi attendevo anche E.T., che con il suo "telefono casa"....li mandava tutti a casa!

Francesco: Direi che vanno benissimo. Se si voleva dire, si poteva. Infatti i due hanno ripetuto il canovaccio di questa campagna elettorale senza aggiungere sostanzialmente nulla. Il dato in più è fornito dalla prestazione effettivamente fornita. La gestualità di Berlusconi era nervosa, sintetizzata da quella penna sempre in azione sembrava un maestrino con la penna incazzosa, Prodi era tranquillo e professorale, sapeva di che cosa stava parlando: non del paese, ma della sua investitura a premier. Un professore contro un maestro scornato, costretto a inseguire una realtà ribaltata è sembrato la fotocopia di questi tre mesi di prestazioni televisive e mediatiche. "Numeri e ideologia" ha detto ieri sera Ezio Mauro, hanno imbalsamato il linguaggio del premier, dico io, ma questa scelta non è stata dettata dalle regole.


Siete soddisfatti delle domande poste da Napoletano e Sorgi?


Chris: Napoletano e Sorgi sono due mediocri giornalisti con due mediocri giornali di sinistra (molto meglio "il compagno della sera" no?). Che cosa potevamo aspettarci?
Per questo importante confronto mi sarei aspettato giornalisti di ben più calibro che due esseri "nulli" come quelli.

Francesco: Mancavano alcuni temi come i pacs, la situazione irachena, quella mediorientale, intendendo per essa il nuovo scenario israelo-palestinese, il rapporto con Europa e Usa, la questione Chiesa-Stato ... ma in un ora e un quarto non si poteva pretendere una narrazione esaustiva.

Sappiamo che alcune importanti questioni non sono state trattate.
Quale domanda avreste posto?

Chris: Sono mancate parecchie domande importanti, ma soprattutto i temi mancanti sono stati la politica estera e l'assenza completa dell'Italia del 2006.

Francesco: Avrei chiesto a entrambi come intendono muoversi nei confronti dell'attuale dirigenza palestinese divisa tra un parlamento costituito a maggioranza da Hamas e l'autorità palestinese ancora nelle mani dell'Olp. E poi, se non è arrivato il momento di smetterla di contnuare a parlare di ggiovani come se questi fossero solo i trentenni e non anche i quarantenni e i cinquantenni, ancora preparatissimi, ma delusi da vent'anni di follie del mercato del lavoro e del sistema economico italiano (questa è pro domo mea).

Molti hanno definito questo faccia a faccia noioso e frigido.
Le vostre impressioni?


Chris: E' mancata una spiegazione su quello che realmente andranno a fare in concreto. I due contendenti non hanno fatto altro che battibeccare.

Francesco: In realtà il faccia a faccia ha mostrato due diversi modi di intendere la politica che sarebbero emersi anche se si fosse trascesi nella rissa. Come immaginavo, la stampa di destra e anche quella più succube della cultura televisonaria (tra le due il nesso politico non è detto che si traduca in un'adesione ideologica a questo o all'altro schieramento) critica le regole per criticare Prodi e la sua cultura politica, l'altra ritiene di essere soddisfatta per l'andamento complessivo del dibattito perché nel campo prediletto del premier questo non ha ottenuto il risultato sperato: nemmeno uno slogan del premier ha brillato per freschezza e spontaneità.

Qual è stato il momento più alto per Berlusconi durante la serata?

Chris: Quando ha tanato Prodi sui conti pubblici. Proprio ieri l'Ecofin dava l'assenso ai conti dello stato con parole di elogio per il governo vigente sulla finanziaria.

Francesco: All'inizio perché le attese centrate su di lui erano molto alte. E' lui il deus ex machina del potere mediatico italiano, non Prodi; poi la scena si è squagliata in un difensivismo esasperato che non poteva che concludersi con l'appello ideologico frusto e inspiegabile ad un osservatore europeo o anche disincantato. Non c'è stato il guizzo che ci si aspettava da un teatrante come lui.
L'indeciso o l'elettore di destra supposto ancora dormiente, ormai, dopo tre mesi di campagna elettorale, per sentirsi attratto da quella sequela di richiami alla libertà o è sordo dalla nascita o è un imbecille patentato. Prodi non fornisce quegli elementi di paura e neanche di instabilità, almeno non in misura maggiore di quelli forniti da una coalizione che ha cambiato 15 ministri in cinque anni. E' possibile che quei richiami ideologici invece abbiano suscitato l'irritazione di un elettore, ma soprattutto di un'elettrice di sinistra. Il premier non ha sfoderato neanche il suo machismo elementare per riscuotere l'affettività residua di qualche casalinga disperata.

E quale il momento in cui si è trovato in maggior difficoltà?

Chris: Sicuramente il momento più basso del Cavaliere è stato verso la fine dove poteva evitare di esprimere il suo dissenso per le regole del faccia a faccia (anche se si vedeva benissimo che era proprio un pesce fuor d'acqua).

Francesco: Quasi subito, non appena ha dovuto rispondere con puntualità alle domande dei giornalisti o replicare alle istanze di Prodi che parlavano di domani e non dell'altro ieri. Si è parlato solo del programma dell'Unione. Si sono capovolte le condizioni del 2001.


Le due domande valgono per Prodi.

Chris: Prodi sembrava che fosse arrivato adesso e che non facesse parte della nostra classe dirigente da almeno 30 anni. Bisogna che qualcuno gli spieghi che a linceziare i dipendenti all'IRI, non è stato pinocchio. O forse si? Non ha saputo spiegare come fare i 5 punti del costo del lavoro (impossibili da fare per via di rifondazione e i sindacati). Meraviglioso Prodi sull'immigrazione:"gli immigrati non arrivano solo perchè c'è mare mosso". Meraviglioso. Arrivare a sperare che arrivi bonaccia per prender qualche voto in più lo trovo veramente raccapricciante. Ma in fondo ridiamoci su.

Francesco: Prodi dà sempre l'impressione di partire lento perchè dalla pratica del mezzo televisivo fondamentalmente è avulso, come la maggior parte dei leaders europei che stanno alle regole del gioco ma non ne sono succubi: perché hanno relazioni, partiti, storia.
La politica si compone di elementi diversi dal desiderio di stupire e al tempo stesso di distrarre l'ascoltatore. Per Prodi davanti a sé ci sono sempre elettori e non ascoltatori. Prodi non entra in campo deciso come si dovrebbe, perché non si lascia avvolgere dalla filosofia televisionaria che prevede come conditio sine qua non l'adesione al mezzo: la battuta facile ed espressionistica (ma la migliore e unica del match l'ha fatta lui suggerendo al premier il nome di Garibaldi come termine ad quo dei ritardi del sitema paese), non è il mezzo della sua comunicazione come lo è in massimo grado per Fini (sempre più vanesio e presuntuoso) e il suo sub-comandante Berlusconi. Eppure Prodi, seppur non accenni mai nessun situazionismo (come lo spaesaemento dell'ascoltatore per incantarlo con l'aggressione della novità) ieri ha usato, vincendo, la fiction: si è proposto come il presidente del consiglio in fieri, costringendo il premier ad assolvere al ruolo di capo dell'opposizione.

Chi vi è sembrato, complessivamente, più a suo agio?

Chris: Berlusconi in un atmosfera così preconfezionata si vedeva che non era a proprio agio. Un grande comunicatore come lui ha compiuto errori imperdonabili causa l'ambiente a lui assolutamente ostile. Troppo spesso ha tamburellato con la penna, spesso ha spostato le mani in avanti dal corpo, gesto che spesso tende a distrarre chi ascolta. . In più sul passaggio del conflitto di interessi si è toccato il naso (TANA!) segno di nervosismo e di non sincerità. Interessante notare come ad ogni sua affermazione ne corrispondeva una scritta su un foglio davanti a lui come a rimarcare e a sottolineare le sue parole, indubbiamente ottima scelta.

Francesco: Prodi ha condotto una campagna elelettorale che ieri ha pagato: il programma dell'Unione è stato ed è lo specchietto per le allodole, non perché sia irrealizzabile, ma perché grazie ad esso Prodi ha mandato un messaggio subliminale al paese e all'elettorato: "sedetevi e parliamo". Ieri si è seduto e ha continuato a farlo, semplicemente.

I clichés del Cavaliere seduttore e del grigio professore sono stati ribaltati?

Chris: Prodi sembrava uno venuto giù dalla montagna con la piena di un fiume. Troppo a gesticolare, distraeva troppo spesso lo spettatore, ed invece di un sorriso ha mostrato per tutto il tempo una paresi facciale. Per il suo linguaggio da scaricatore di porto direi di poter sorvolare. E' vero che il bravo professore si fa capire da tutti, ma così però mi pare esagerato.

Francesco: No, è che sembrerebbe i primi essere morti e sepolti da tempo, mente i secondi non dare più fastidio.

Il premier ha citato dati precisi e concreti. Siete dell'avviso che questo approccio possa convincere un indeciso? Come vi siete sentiti?

Chris:
Berlusconi, oltre a sentirsi contratto (e questa cosa è passata in maniera palese) ha dato troppi numeri. Doveva ad un certo punto stare anche un pò sui punti cardine e sostanziali senza per forza dare dei dati.

Francesco: Non sono in grado di rispondere. Nessuno lo è, credo. Anche Prodi ha citato dati precisi annullando però lo sfoggio di pappardella professorale e affibbiandolo al suo avversario ... Personalmente ho ascoltato. In attesa di sentirmi meglio rappresentato da Prodi e Prodi ci è riuscito bene. Non vorrei che ci dimenticassimo anche dei cosiddetti decisi, anche loro ieri erano davanti alla tv. Onestamente non credo che i dibattiti televisivi spostino un granché. Destra e sinistra esistono nelle cose: semmai è un peccato che in Italia siano conciate in questo modo. La televisione non aiuterà nessun processo di aggregazione ulteriore o di miglioramento e chiarificazione programmatica dentro e fuori di loro. Però sono opzioni concrete al di là dei peana ideologici o degli slogan dei politici.


Prodi ha puntato su concetti immediati come 'serietà ' e 'semplicità'.
E' un approccio vincente?


Chris: Il Tema vero non è tanto il fatto che alla fine, purtroppo, vincerà il centro sinistra, ma quanto tempo il centrosinistra riuscirà a governare causa le divisioni interne alla sua coalizione.


Francesco: Si vedrà il 10 aprile.

Gli argomenti vi sono sembrati ripetitivi?

Chris: Come ho scritto sul mio blog ieri mattina il confronto è stato talmente inutile, triste e noioso che a mio parere si è addormentata mezza Italia

Francesco: Meno male che la politica è ripetitiva: pensa se ogni giorno saltasse fuori un problema nuovo, magari inventato dal regista. E' la cultura del serial televisivo quella che chiede sempre colpi di scena, ma i colpi di scena distraggono dal quadro generale e fanno perdere di vista la trama essenziale.

A quale tipo di elettorato si sono essenzialmente rivolti?

Chris: Si sono ovviamente rivolti al loro elettorato, che domande. E tutti e due da grandissimi pirla.

Francesco: Berlusconi non ha elettorato, ma ascoltatori indecisi se acquistare il prodotto. A furia di ripetere le magnificenze del suo, dopo aver dimostrato di avere qualche problema di vendita ora sembra di averne anche di packaging se si innervosisce per regole e materia di discussione. Se ci si mette anche il marketing a disturbarlo, perché non riesce mai a comunicare le progressive sorti del suo operato, altro non gli resta da fare se non che continuare fino allo sfinimento, sperando che qualcuno gli stipuli un contratto come quello che l'Ibm stipulò con Microsoft, agli albori di quest'ultima. Ibm (informatica), vicina al fallimento, qualche mese fa è stata venduta ai cinesi mentre Microsoft è diventata quasi monopolista.
Prodi ha parlato a chi ancora non si vuole sentir dire che le cose vanno male. Non credo che abbia parlato agli indecisi, a meno che egli non pensi che agli indecisi faccia difetto questa ammissione di realtà. E' stato ottimista e ha concluso persino parlando di "felicità", termine laico e rivoluzionario per eccellenza. Ha usato la parola futuro spesse volte e abbastanza presto. Per sentirla pronunciare dal premier abbiamo aspettato un'ora di dibattito.

Chi ritenete, complessivamente, il più coerente?

Chris: Bisogna che qualcuno spieghi a Prodi che a licenziare i dipendenti all'IRI, non è stato pinocchio. O forse si? Non ha saputo spiegare come fare i 5 punti del costo del lavoro (impossibili da fare per via di rifondazione e i sindacati). si è dimenticato che per 5 anni lui e la sua coalizione non hanno fatto altro che sputare addosso al Cavaliere . Ancora più terrorizzante Prodi sul conflitto di interessi:"Il Cavaliere di dimentica che sarò io al governo e che deciderò io sul conflitto di interessi" cos'è una minaccia? Fantastico sulle tasse:"Non è vero come dice Berlusconi che introdurremo più tasse , si andrà a fare azione sulla robustezza delle spalle". Come dire:" non mi va di salutarti. Ciao come va?". Pazzesco. Lui che con il suo governo ha inventato i Co.Co.Co. e istituito l'IRAP tassa folle per le imprese. Lui che vuole tassare le rendite finanziarie portando la tassa al 20% inducendo così milioni di italiani a disinvestire. Lui che vuole riproporre la tassa di successione. Lui che vuole rivedere gli estimi catastali per fare pagare di più ai giovani. Ecco dove troverà i soldi per il cuneo fiscale. Dalle nostre tasche.

Francesco: Dipende: con la propria gestione dell'immagine, direi entrambi. Con il proprio background politico istituzionale, Prodi ha fatto passi avanti, Berlusconi è rimasto fermo.


Chi vi è sembrato comunicativamente più brillante?

Chris: Berlusconi è sicuramente più smaliziato è più bravo di Prodi ed indubbiamente è risultato (a mio parere) meno noioso da ascoltare.

Francesco: A Berlusconi siamo più abituati, a Prodi meno. Il premier ha dovuto fare un certo sforzo per uscire dalle corde quindi è stato più bravo di Prodi.


Come giudicate gli appelli finali dei due candidati?

Chris: Ieri sera c'è stato un Berlusconi con il pallottoliere e fuori come un pesce fuor d'acqua ed un Mortadellone che come al solito dava un immagine dell'Italia sognante di un Italia che deve ripartire, tutta compatta ed insieme con la sua solita parolina magica: "bisogna" senza un minimo di concretezza.Il problema è che grattando quel "bisogna" sotto ci trovi "tasse".

Francesco: Conclusioni logiche rispetto al resto del dibattito.

Secondo voi questo faccia-a-faccia riuscirà a spostare qualche voto?

Chris: Non ci saranno grossi spostamenti di voti quel 4% a mio parere rimarrà bello stabile.

Francesco:Non ne ho la più pallida idea. A giudicare dai sondaggi a caldo sembrerebbe di no.


E infine: chi, a vostro avviso, ha vinto questo primo confronto?

Chris:Non ha vinto nessuno se non la mia consapevolezza di quanto Prodi sia un essere inutile (ed avendo di fianco Berlusconi è tutto dire) e come già espresso ieri sul mio blog prima del confronto un faccia faccia preconfezionato in questo modo penalizzava le doti comunicative del Cavaliere e quindi per Prodi sarebbe stato tutto più semplice come è stato.

Francesco:
Prodi: 2 a 0. Ha vinto l'outsider e senza calci di rigore.

10.3.06

L' ultimo sondaggio

Dice bene il Giornale, il media della famiglia Berlusconi, non crogiuoliamoci nei vani pettegolezzi del centrosinistra, secondo cui Alessandra Ghisleri è solo una stretta collaboratrice, prima con Crespi ed adesso in prima persona, della campagna eletorale del presidente del Consiglio, e niente più. Secondo voi queste inezie sono sufficienti a screditare i sondaggi della sua società, la Euromedia Research, appena diffusi via Porta a Porta dal nostro premier? Secondo me, no.
Cosa le impedirebbe, a dispetto dei legami affettivi e lavorativi, di non essere comunque una brava e scrupolosa sondaggista ?
Già, cosa?
Forse questo.

9.3.06

Dichiarazioni di voto

Una trafelata e sorprendente conferenza stampa si è tenuta oggi pomeriggio all' hotel Waldorf Astoria di Washingtonia, che è il nome del quartiere occidentale della ben più famosa cittadina di Arcore (Milano). Questa conferenza stampa, inutile dirlo, ha visto protagonista il nostro presidente del consiglio d' amministrazione di Mediaset, Silvio Berlusconi, l' ineffabile chiropratico dell' etere.
Sembra che S.B. si sia presentato piuttosto in ritardo e visibilmente scosso dalle recenti dichiarazioni di voto fatte dal direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli, e, dopo un breve preambolo in cui ha inzuccherato di elogi i presenti giornalisti, lodato gli entusiasmanti strozzapreti che componevano il suntuoso buffet, curato dal suo cuoco personale Sandro Bondi, enunciato i mirabili miglioramenti apportati dal ritorno in campo di Inzaghi nel modulo 4-4-2 del Milan, si è finalmente detto disponibile a rispondere alle domande degli intervistatori.
-Presidente, lei ha dei nuovi sondaggi?
Gli ha chiesto un acido passacarte comunista in sala, ricordandogli le sue ultime dichiarazioni rese a Porta a Porta.
-Certo che ho dei nuovi Sondaggi.
-E che dicono?
-Ho appena ottenuto i risultati dei sondaggi commisionati alla Eurisiko.
-Eurisiko?
-Si, una azienda europea di chiara fama, che non si dica che io commissiono solo sondaggi agli Americani, eh...
-E che dicono?
-Bene, la Eurisiko svolge sondaggi secondo una rivoluzionaria metodologia Cati, in cui le intenzione di voto sono ricalcolate in base alle opinioni formulate dagli intervistati, in merito al decorso delle vicende di stretta attualità della penisola Italiana.
-Cioè?
-Cioè, gli chiediamo chi abbia ragione tra Albano e Romina Power, e ne deduciamo le intenzioni di voto.
-E quali sono i risultati ?
-Lasciate che lo dica, il risultato è ancora provvisiorio, perchè la decisione di Albano di partecipare all' Isola dei famosi in Spagna, ha spostato l' elettorato degli immigrati italiani in modo consistente, con un margine dello 0,5% di voti a favore.
-Si, ma i risultati?
-Eh, scusate non posso più trattenermi, è risultato chiaramente che il 60% degli Italiani vota me come presidente del consiglio, mentre il restante 40% è diviso tra Prodi e la Lecciso, però con quest' ultima in netta ripresa.
Il silenzio si è fatto in sala, alchè l' acido passacarte comunista, lo stesso di prima, ha rivolto insolentemente al Premier una nuova domanda.
-Ha letto le dichiarazioni di Paolo Mieli?
-Eh? Non leggo i giornali.
-Le dichiarazioni in cui Paolo Mieli ha consigliato di votare per Prodi, e nel centrodestra per Fini o Casini...
-Ah, quelle? Ma è scontato.
-Come è scontato?
-Ma Si, guardi... Forza Italia è il primo partito in Italia, e da sempre si è battuto per migliorare questo paese.
-E le dichiarazioni?
-Mi faccia parlare... Inoltre tutti sanno che la nostra passione per questo vecchio Stivale è qualcosa che va ben oltre le dichiarazioni estemporanee, ed io stesso ho dichiarato più volte che se l' Italia và bene vanno bene anche le mie aziende... e sà quanto io tengo alle mie aziende...
-Insomma?
-Che crede? Anche io voto Prodi.

7.3.06

Chiudete le finestre: c'è corrente!

Tira brutta aria nella CDL.
Berluschini ha di nuovo annunciato che ha un sondaggio che lo vede in testa oltre il 50%, ma c'è qualcuno che rema contro.
Pur essendo una notizia locale, è giusto diffonderla, dal momento che riguarda il Ministro Scajola e l'ex Governatore della Regione Liguria, Sandro Biasotti, tanto per capire che le "incomprensioni" non sono solo nel centrosinistra, ma anche dall'altra parte.
Biasotti in una conferenza stampa tenuta dopo la sua esclusione dalle liste di Forza Italia ha commentato così.
Sono dichiarazioni pesanti, regolamenti di conti interni che danno un'idea di quello che sta succedendo all'interno della Casa delle Liberta, vedi anche l'esclusione, clamorosa, dell'avvocato Taormina.
Bisognerà vedere se queste esternazioni di Biasotti faranno perdere punti o no al centrodestra, come bisognerà verificare se l'aver perso la causa contro Marco Travaglio (questo evento meriterebbe molto più spazio sui media) influirà sui risultati elettorali, ma una cosa è certa: la faccia qualcuno l'ha persa definitivamente.

5.3.06

The show goes on

E' comodo fare i comizi nei PalaMazda o nei Mazda Palace o nei Palazzetti dello Sport. Su circa 12.000 persone che ti ascoltano, magari solo una piccolissima parte ti è contraria e tu puoi sparare tutte le cavolate che vuoi, tanto nessuno ti fischia.
E' quello che succede agli show di Berluschini: dice ciò che vuole in due ore e la platea applaude al momento giusto. Se per caso qualcuno esce dal coro e gli grida: "Buffone, amico dei mafiosi!", viene fatto sparire dalla sala.
E' successo ieri al PalaMazda di Torino, dove il nostro eroe ha provato a "impadronirsi" dei Giochi Olimpici, dicendo che se si sono tenuti a Torino, il merito è del Governo.
Bugia subito smentita da Chiamparino e Bresso: "Sono sciocchezze".
E poi giù ai comunisti che, nel frattempo, secondo Lui, sono peggiorati perché hanno taroccato i suoi manifesti disegnando un naso da clown sul suo volto.
Continua così, Silvio. Continua a parlare di Molotov e Ribbentrop e del loro patto per la spartizione della Polonia, come se fosse una cosa successa qualche settimana fa. Anche se quelli che si spellano le mani per applaudirti non sanno neppure di cosa tu stia parlando. Continua a dire che l'Europa è cieca e che lascia da sola gli USA a combattere il terrorismo, così fai bella figura davanti a Bush, anche se rischi di essere come minimo deriso dagli altri Capi di Governo europei.
Non cambiare disco. Avevi detto che saresti andato in televisione e in giro per l'Italia a spiegare ai cittadini quello che il tuo governo ha fatto in cinque anni, perché non tutti lo avevano capito.
Invece te ne vai in giro a parlare male degli avversari. Hai capito che forse un punticino o due li puoi guadagnare, mentre se parli di quello che ha fatto il governo rischi di guadagnarne mezzo, a voler essere generosi.
Una volta i comizi si facevano in piazza. C'era chi applaudiva e chi fischiava.
Adesso è più comodo chiudersi in un tubo catodico o in un qualche "Palace", dicessi pure che gli asini volano, la platea applaudirebbe ammettendo: "E' vero, li abbiamo visti anche noi".

2.3.06

Personal Jesus

C'è chi agisce inseguendo solamente la soddisfazione dei propri istinti e piaceri e c'è chi si applica con grande diligenza in quelle attività che non stimolano la fantasia. Insomma, c'è chi il lavoro sporco lo sa fare.
Uno di questi è Lovejoy che ieri pomeriggio ha guardato per noi lo Speciale del Tg 5 sul discorso del Premier al Congresso di Washington. Gli diamo il benvenuto , certi che questa non sarà l'ultima ospitata su Sondaggiami.

La parola a Lovejoy:




Da qualche tempo a questa parte, i contenuti sui mass media (televisione in pole position) non contano. Conta la confezione dell'evento mediatico, conta sedurre, affabulare, adescare, imbambolare. Conta apparire in tv per essere e quel che si dice passa in secondo piano: il primato del mezzo e del codice sul messaggio, in definitiva.

Ieri pomeriggio, attorno alle 17 (ora italiana), l'epifania televisiva di Nostro Signore delle Emittenze si è ripetuta, puntuale come il miracolo di San Gennaro. Descriviamo. A Washington (USA), il Congresso (assimilabile, ma non completamente, al Parlamento italiano, ndr) è riunito in seduta plenaria per assistere all'evento.
I fedeli prendono posto tra le fila della sala. Attendono tutti Lui, sta arrivando. Anzi no, eccolo, è lì: attraversa un corridoio, stringe mani a destra e a destra (non è un errore); s'aspetta la Marcuzzi al centro dello studio ma non è a casa sua e quello non è il "Grande Fratello". Fa niente.

Giunge al pulpito, inizia la messa. Da lì parlarono l'avo Alcide, lo zio Giulio, papà Bettino, ma adesso è il Suo turno. In questa liturgia profana i preliminari non esistono e si passa direttamente all'omelia. Che inizia in inglese: gli Stati Uniti d'America sono un grande "cantri" (trascrizione per "country", it. "paese", ndr), hanno liberato l'Italia dal nazifascismo e dal comunismo e così via. Parole già sentite, prevedibili, come accade in una liturgia che si possa ritenere tale. I fedeli americani provano ammirazione per quell'Uomo che uccide la lingua della madre patria britannica peggio di quanto siano essi in grado di fare. Improvvisamente, il miracolo: Nostro Signore delle Emittenze cambia lingua. La prima si è consumata troppo velocemente. La banale liturgia secolare continua e i fedeli seguono la Parola leggendo sui foglietti che, appena entrati, hanno trovato tra i banchi.
Cosa dice Lui a loro e a noi? Nulla, se non delle belle parole nei confronti della "più grande democrazia" (qualcuno obietterà: "Prova tu a dire delle cattiverie con dietro il vice-presidente Cheney che lucida il fucile"), delle ovvietà, forse anche di buon senso, ma che ovvietà restano (Europa e America una faccia, una razza, un Occidente). L'omelia fila liscia fino al nuovo cambio di lingua (per motivi che, a questo punto, già immaginate) e al racconto di un aneddoto-fregnaccia strappalacrime, che non è opportuno riportare in questa sede.

Il rito mediatico si è consumato: Nostro Signore delle Emittenze si libera del bavaglio della par condicio italiana e si rifugia negli Stati Uniti per manifestarsi al mondo e non dire assolutamente nulla.
Da qualche tempo a questa parte, i contenuti non contano ma conta la confezione e conta apparire. Conta il vuoto. Sarebbe bene cominciassimo a soffrire un po' tutti di horror vacui. Ite, missa est.